mercoledì 13 novembre 2019

Di tartufi, di cavalieri e dame, di doni speciali e . . .

. . . e non solo.   Insomma in questo post parlerò di un po' di tutto. 
Iniziamo dal bellissimo dono che ho ricevuto per il compleanno da Cris, cara amica di crocette che ha ricamato per me questo gioiellino, una vera miniatura nonché utile portafili da impiegare durante i miei lavori. 









E poi mi sono regalata due bei libri della  disegnatrice Veronique Enginger,  mi piace collezionarli.


Sabato scorso ero ad Acqualagna, patria del tartufo bianco, per conoscere le opportunità che propone il Piano di Sviluppo Rurale delle Marche, in merito alla tartuficoltura. 
Ci è servito per riprendere in mano seriamente la nostra tartufaia abbandonata, ma non per incuria, piuttosto perché a qualcuno faceva comodo che non fosse "tabellata" (ovvero tutelare con cartelli segnaletici il perimetro della zona privata controllata e coltivata) per andare liberamente a saccheggiare i tartufi.  
Ma questa è un'altra storia.


Ad Acqualagna c'era la fiera Nazionale del Tartufo: tanti padiglioni che hanno attirato gente da ogni dove, con prodotti locali tipici, profumi intensi nell'aria, miele, funghi e ovviamente i pregiatissimi tartufi.

Io ho preso delle marmellate di un'azienda locale, preparate artigianalmente: ai fichi, alla pera angelica e alla rosa canina. Non vedo l'ora di provarle.


Poi siamo andati alla Gola del Furlo, una preziosa riserva naturale, dove la roccia alta e aspra  costeggiata dall'antica via Flaminia, contiene lo scorrere del fiume che sfocia in lago, per la costruzione di una diga. Un vero spettacolo della Natura.





Dopo pranzo una visita a Frontone, un'altra perla tra le meraviglie marchigiane, alle pendici del Monte Catria. Ha un borgo ed un castello incantevoli.
















 La vista dal Castello mostra uno scenario splendido: si arriva a scorgere l'Adriatico, il Monte Nerone e San Marino.


 

A presto.
                Susanna


sabato 2 novembre 2019

Un lumino che scalda

Ormai da tempo, tutte le notti di Ognissanti, prima di andare a dormire accendo un lumino di quelli rossi, lo metto in cucina e lascio la stanza illuminata fiocamente dal bagliore tremulo di quella piccola fiamma.
Non è scaramanzia.
E nessuna crociata anti Halloween.
Festa americana che ho celebrato fino a quando i figlioli erano piccini e desideravano mascherarsi ed omologarsi, com'è giusto che sia, ai loro coetanei. 
Anzi, ne ho ricamati di schemi a tema streghe, ragnatele e pipistrelli,  zucche e gatti neri, anche con grande piacere. 
Ma ora non sento più questa esigenza.

Sarà che ho aggiunto da tre giorni un'altra primavera alle mie ;) e forse la maturità mi rende più riflessiva e meno entusiasta verso certi dettagli e circostanze effimere, se vogliamo.

Fare questo gesto, dell'accendere una candela votiva, per me è un modo ancora più concreto di ricordare i miei cari che non ci sono più. 
Anche se poi naturalmente mi viene spontaneo pensar loro tutte le sere, quando mi ritrovo sotto le coltri e faccio il punto della giornata trascorsa.

Però voglio ed ho bisogno di credere che comunque ci siano, che mi sostengano e mi supportino in qualsiasi modo, nelle decisioni e nella mia quotidianità.


La mattina e spesso fino al giorno dopo, il piccolo moccolo di candela continua ad ardere e brillare  per ore e quel tenue lumino mi scalda veramente il cuore.

                                                                                    Susanna

venerdì 25 ottobre 2019

Ripresa d'autunno

Una pagina bianca, sullo schermo del notebook. 
Ora capisco cosa significhi "blocco dello scrittore".
E' che a me piace fare le cose per benino, o almeno ci provo.
Dunque l'indecisione, il non trovare mai il momento giusto per rompere il circolo vizioso, pur avendo tanti argomenti, emozioni e spunti.
Allora oggi semplicemente dirò che finalmente mi sto godendo il mio amato autunno.


I colori ambrati, i primi freschi. 
Le castagne e le noci tenere. 
Abbiamo già riacceso il focolare, una sera delle scorse. 
Le vellutate a cena, un'intimità recuperata e tanta voglia di riprendere le fila di tutto. 

Ci sono anche postumi di una stanchezza provata a fine luglio, agosto e primi di settembre. 
Sono stati giorni molto impegnativi, faticosi e che mi hanno debilitato: non ci sono più le Susanna di una volta!

Però ho ricominciato a ricamare e mi piace tantissimo, anche se il ritmo è ancora piuttosto da bradipo ma decisamente entusiasmante.
Addirittura ho tirato fuori ricami incompiuti da anni, che non voglio più vedere giacere abbandonati, nella scatola dei "dimenticati".
Un cucchiaino d'argento consunto,
che mi regalarono le amiche 22 anni fa,
quando nacque


Allora metto ordine tra le cose di cui voglio parlarvi.

Oggi intanto è il compleanno del mio figlio minore, Giulio Valerio e devo organizzare una bella cenetta per festeggiarlo stasera al suo rientro da Roma, ammesso riesca a tornare, visto lo sciopero che paralizza mezzi e non solo.

Domenica prossima nuovo incontro a Falconara Marittima per il corso di American Cursive e il Corsivo Italico.

E proprio ieri sera, cercando di stare più attenta all'alimentazione, (sono riuscita a liberarmi di qualche chilo di troppo, con notevoli sacrifici), ho preparato una gustosissima vellutata di zucca arancione, mai fatta prima d'ora. Nel senso che ne ho sempre cucinate ma con la zucchina verde.
Cubetti di zucca arancione, cipolla di Tropea, costa di sedano, una carota, una piccola patata a fettine sottili, tutto messo a cuocere con brodo vegetale e poi frullato con il minipimer. Un goccio d'olio a crudo e una bella macinata di pepe nero. 
Crostini di pane..per chi volesse.

Vi assicuro una vera nuvola di godibile dolce crema.

E i semi della zucca ho letto che sono ricchi di minerali, di fibre, di vitamine, omega3; insomma hanno proprietà naturali davvero preziose e dunque non si buttano via.   
Tutto si ricicla ;) 
Sciacquati bene ed asciugati, messi in forno a 60/80° per dieci minuti, volendo anche con una leggerissima spolverata di sale, sono ottimi per accompagnare le zuppe stesse, le insalate verdi, lo yogurt o sgranocchiarli come frutta secca.

Adesso devo congedarmi ma torno molto, molto presto stavolta, intanto il vuoto del foglio è colmato e vi assicuro che è una bella vittoria.
Ringrazio alcune care persone che mi hanno cercato: Angela, Mirtillo, Simo, Alicia e tante altre. Com'è piacevole quando gli amici si prendono cura di noi e ci pensano.

Un abbraccio, buon fine settimana
                                                            Susanna



domenica 28 luglio 2019

Piccole grandi gioie


In questo torrido fine luglio, una bella gratifica al mio "core de mamma"


Università Politecnica delle Marche. Corso di laurea triennale in Ingegneria Meccanica 
- Ancona 25 Luglio -


Aspettando agosto, un saluto
                                                   Susanna

venerdì 5 luglio 2019

Luglio, col bene (?) che ti voglio

Questa è Domitilla, completamente avvinta dal gran caldo. 
In realtà la foto esprime bene il mio stato d'animo attuale. 
Sono abulica, spossata, astenica... immaginate tutti i sostantivi possibili che raccontino una situazione di inerzia.


Mi sono ritrovata, come ognuno di voi d'altronde, a passare dal freddo insolito per la stagione, ai calori bollenti più agostani, che tipici di Giugno. 
E di conseguenza tutta la roba invernale in giro per casa, troppo a lungo da vedersi senza soffrirne per il fastidio.

Me ne sono successe di ogni ma meglio sorvolare e pensare che c'è sempre chi se la passa peggio.
Non ricamo. Non leggo. Dormo poco e malissimo. 

Ho buttato giù più di una traccia di ipotetici post per questo povero blog abbandonato: 
  • La visita alle Cartiere ex Miliani a Fabriano, in occasione della Conference UNESCO di metà giugno. 
  • Reportage su un'antica bambolina geisha, della mia collezione. 
  • Qualche ricettina sfiziosa.
  • Un altro recente corso di calligrafia, con la scoperta del corsivo americano.
  • Un nuovo nido: dalla deposizione delle piccole uova azzurre, alla loro schiusa e al palesarsi dei pulcini.
  • Una digressione sui profumi.

Prima o poi riuscirò a pubblicare qualcosa e a leggere e commentare i blog ancora aperti, seppur si avverte già un vago sentore di ferie, in giro.

Con tanto affetto, vi saluto molto "calorosamente" 
(da interpretare metaforicamente o no)

                                                           Susanna

sabato 1 giugno 2019

Storia di un nido, di appostamenti e non solo

Ogni primavera anche dalle mie parti, in giardino tra i rami, sotto al tetto del portico e all'interno di intercapedini, puntualmente i nidi tornano a popolarsi e a  prendere vita. 

Ce ne sono alcuni, rimasti in posti strategici e protetti, che vengono riadattati e scelti di nuovo per accogliere le uova che vedranno poi uccellini incerti, implumi e pigolanti.

E il nido che ho fotografato nell'arco di quindici-venti giorni, è posto proprio in uno spazio vuoto compreso tra la finestra e i mattoni forati che costituivano la fonte di areazione di un fienile, poi da noi ristrutturato ed adibito a studio tecnico e sede della mia azienda agricola.

La mamma pennuta ha sistemato meglio il nido già presente, rendendolo ancora più caldo e confortevole; considerando poi che in quei giorni, nonostante fosse maggio, la temperatura è scesa in picchiata, con valori decisamente invernali e purtroppo dei sei uccellini nati, due sono morti, di stenti o di freddo.

Vista esterna dell'ex fienile


Ecco qualche foto dei primi giorni di vita nel nido. Alcune immagini sono soffuse, non potendo utilizzare il flash, per non disturbare i piccolini e per non allontanare la mamma che andava e veniva senza tregua, pur di sfamare quelle bestioline pigolanti.




Nella foto sopra si possono apprezzare meglio gli uccellini che, ahimè sono ridotti a quattro. Ma il loro reclamare cibo a squarciagola si poteva sentire sin da fuori, tanto facevano clamore.

                                      In questo breve video si vede appena il frullo d'ali sulla sinistra, della mamma che entra e poi vola via, avvertendo la mia inopportuna presenza. 

Così ho evitato di spiare troppo ancora la famigliola, per il timore che lei potesse fuggire ed abbandonare del tutto i piccoli.

Nido vuoto!
        Qui il video che coglie uno dei quattro pulcini mentre decide di spiccare il volo e lasciare il covo. Dopo poco anche gli altri hanno seguito il suo esempio e il nido è tornato ad essere vuoto.
Ma a proposito di uccellini che vengono a sfamarsi, rischiando le piume.
Voglio mostrarvi la grande differenza di carattere tra il caro povero tonto Leonida, che si sentiva evidentemente audace ed aveva velleità di cacciatore non celandosi alle ipotetiche prede e invece la scaltra ed avveduta Domitilla, che fa di tutto per mimetizzarsi e nascondersi alla vista degli uccellini.

Leonida, ovvero il "gatto invisibile"
Domitilla, la gatta cacciatrice

Giorni, direi settimane di pioggia e freddo.
Dalla siccità alle inondazioni. I fiumi straripano, la terra non assorbe più l'acqua.
Non si è potuto seminare finora ed ormai siamo fuori tempo massimo.

Rivedere il sole oggi, dopo troppo tempo. mi ha fatto uno strano effetto.

Ma ieri pomeriggio in giardino anche le rose erano curve, sotto il peso delle gocce.












E quando fa freddo la sera non dispiace una zuppa calda e il focolare ancora acceso, per togliere l'umidità in casa.
Peccato che abbiamo finito la legna da ardere.

Vi saluto mostrandovi  un sottopentola rustico che ho realizzato e regalato pochi giorni fa.
Al centro ho posto un ricamino country di Jeremiah Junction

              
A presto
             Susanna