lunedì 20 maggio 2019

Bella calligrafia e non solo

Vi avevo detto della mia passione per la calligrafia, pennini e china ma sono assolutamente digiuna di qualsiasi formazione teorica in merito, perciò quando mia figlia mi ha segnalato questo corso tenuto nelle Marche la prima metà di gennaio, sono stata felice come una scolaretta, di aderire e soprattutto di fare una cosa per me e che sapevo mi avrebbe gratificato.

Primi esercizi svolti (e con errori!)

Non era richiesta una conoscenza calligrafica pregressa, dunque è stato piacevolissimo accostarsi a questo affascinante mondo: in due giornate intense, molto impegnative, abbiamo avuto indicazioni storiche e poi illustrazioni di teoria e pratica della calligrafia, con l'utilizzo di strumenti comuni (carta e penne e matite) e di materiali calligrafici professionali, quali la carta a mano di Fabriano, cannucce, pennini ed inchiostro. Interessantissimi cenni di paleografia, di ductus corsivo e formale della calligrafia Cancelleresca (corsivo italico) modello cinquecentesco di scrittura umanistica. Insomma mi sono ritrovata a conoscere aspetti coinvolgenti e molto belli, di una realtà davvero magica.
Nulla è lasciato al caso ed all'improvvisazione creativa: ogni singola lettera deve rispettare dimensioni, inclinazione e soprattutto la sequenza dei tratti che portano alla definizione della lettera stessa.
Un calcolo continuo della pressione sul pennino che varia completamente l'esito del risultato che si ottiene, l'importanza  dell'impugnare correttamente la penna, dell'intingere caricando la giusta quantità di inchiostro.


E poi la postura nello scrivere: deve essere rilassata. Impossibile tenere le gambe incrociate sotto al tavolo! Per me davvero difficile ricordarsene.
Ci sono stati mostrati degli esercizi propedeutici allo scioglimento dei muscoli della mano perché si muova con la corretta inclinazione e con il ritmo cadenzato, non dimenticandosi di respirare in modo regolare. Infatti è facile andare in apnea, per lo sforzo e la concentrazione.
Alcuni esempi delle spiegazioni del nostro insegnante, Lorenzo Paciaroni
E alla fine ecco il "sudato" diploma.

Ci ha accolto una Tolentino ancora ferita dal terremoto del 30 Ottobre 2016. Il centro storico quasi interamente inagibile. A metà gennaio, quando si è svolto il workshop, la temperatura era sotto zero e le strade erano rivestite da una pericolosa e sottile lastra di ghiaccio.


Avrei dovuto mantenere vivo l'entusiasmo e la gioia che mi ha procurato questa bellissima esperienza, continuando con gli esercizi anche dopo, a casa. Purtroppo ho mancato ma presto tornerò ad un altro incontro in giugno, per un rispolvero delle nozioni apprese e per conoscere qualcosa sul corsivo americano.

Chiudo questo post mostrandovi gli avanzamenti del ricamo sulla Primavera.



Ma pare proprio che la Primavera non voglia palesarsi, se non sul lino. 
Ancora tanta uggia, pioggia repentina e temperature piuttosto fredde. 
E' sempre più difficile passare dal caldo umido ed improvvisamente al freddo  pungente.   

A presto  Susanna


giovedì 9 maggio 2019

Primavera: davvero?

Il calendario dice che siamo in primavera, allora bisogna crederci. 

Infatti il mio giardino continua a fiorire rigogliosamente ma ieri mattina le cime dei monti tutt'intorno erano candide di neve ed ho ripreso il montogomery, dagli indumenti da portare in tintoria,  indossando di nuovo gli stivali di pelle.

Nel vaso ecco tornato il tenero ed esuberante rododendro e la prima rosa bianca è sbocciata.








Tra scrosci di pioggia, misti a sole, ho messo le molliche agli uccelli che abitano qui da noi: invero sono molteplici e di tutte le specie.

Non manca mai la coppia di tortorelle

Circa i lavori di punto croce ecco archiviato l'Inverno, che a me pare sia venuto molto grazioso e l'ho ricamato con estremo piacere. 


Si inizia dunque la Primavera. 
Ho usato sempre il lino Belfast 32 count, ma il colore scelto è il Vintage Peach. 
I filati sono misti DMC ed i tinti a mano, sfumati The Gentle Art. 



In casa fervono i preparativi per le varie conserve. 
Lo scorso anno avevo saltato l'appuntamento con i carciofini sott'olio, però stavolta non potevo rinunciarci e così, con l'aiuto di due amiche, ne abbiamo fatti una bella scorta per ciascuna.

Sono così buoni. 
Vien su un profumo inebriante di aceto misto ad olio d'oliva e poi mi piacciono appena cotti, che rimangano sodi e croccanti. Ho fatto anche una variante con inserimento in qualche barattolo, di grani di pepe nero e rosa, penso dovrebbero conferirgli un aroma particolare.


Questo fine settimana via in treno, di nuovo a Roma per festeggiare con i miei fratelli la nostra mamma. Dal finestrino posso ammirare paesini marchigiani ed umbri davvero incantevoli, come questo che ho colto al volo, durante l'ultimo viaggio: si tratta di Trevi, in provincia di Perugia.


Allora ne approfitto per fare gli auguri a tutte voi madri e alle vostre, ovunque esse siano, vicine o lontane, ma certamente nei nostri cuori.
                          A presto  Susanna