sabato 1 giugno 2019

Storia di un nido, di appostamenti e non solo

Ogni primavera anche dalle mie parti, in giardino tra i rami, sotto al tetto del portico e all'interno di intercapedini, puntualmente i nidi tornano a popolarsi e a  prendere vita. 

Ce ne sono alcuni, rimasti in posti strategici e protetti, che vengono riadattati e scelti di nuovo per accogliere le uova che vedranno poi uccellini incerti, implumi e pigolanti.

E il nido che ho fotografato nell'arco di quindici-venti giorni, è posto proprio in uno spazio vuoto compreso tra la finestra e i mattoni forati che costituivano la fonte di areazione di un fienile, poi da noi ristrutturato ed adibito a studio tecnico e sede della mia azienda agricola.

La mamma pennuta ha sistemato meglio il nido già presente, rendendolo ancora più caldo e confortevole; considerando poi che in quei giorni, nonostante fosse maggio, la temperatura è scesa in picchiata, con valori decisamente invernali e purtroppo dei sei uccellini nati, due sono morti, di stenti o di freddo.

Vista esterna dell'ex fienile


Ecco qualche foto dei primi giorni di vita nel nido. Alcune immagini sono soffuse, non potendo utilizzare il flash, per non disturbare i piccolini e per non allontanare la mamma che andava e veniva senza tregua, pur di sfamare quelle bestioline pigolanti.




Nella foto sopra si possono apprezzare meglio gli uccellini che, ahimè sono ridotti a quattro. Ma il loro reclamare cibo a squarciagola si poteva sentire sin da fuori, tanto facevano clamore.

                                      In questo breve video si vede appena il frullo d'ali sulla sinistra, della mamma che entra e poi vola via, avvertendo la mia inopportuna presenza. 

Così ho evitato di spiare troppo ancora la famigliola, per il timore che lei potesse fuggire ed abbandonare del tutto i piccoli.

Nido vuoto!
        Qui il video che coglie uno dei quattro pulcini mentre decide di spiccare il volo e lasciare il covo. Dopo poco anche gli altri hanno seguito il suo esempio e il nido è tornato ad essere vuoto.
Ma a proposito di uccellini che vengono a sfamarsi, rischiando le piume.
Voglio mostrarvi la grande differenza di carattere tra il caro povero tonto Leonida, che si sentiva evidentemente audace ed aveva velleità di cacciatore non celandosi alle ipotetiche prede e invece la scaltra ed avveduta Domitilla, che fa di tutto per mimetizzarsi e nascondersi alla vista degli uccellini.

Leonida, ovvero il "gatto invisibile"
Domitilla, la gatta cacciatrice

Giorni, direi settimane di pioggia e freddo.
Dalla siccità alle inondazioni. I fiumi straripano, la terra non assorbe più l'acqua.
Non si è potuto seminare finora ed ormai siamo fuori tempo massimo.

Rivedere il sole oggi, dopo troppo tempo. mi ha fatto uno strano effetto.

Ma ieri pomeriggio in giardino anche le rose erano curve, sotto il peso delle gocce.












E quando fa freddo la sera non dispiace una zuppa calda e il focolare ancora acceso, per togliere l'umidità in casa.
Peccato che abbiamo finito la legna da ardere.

Vi saluto mostrandovi  un sottopentola rustico che ho realizzato e regalato pochi giorni fa.
Al centro ho posto un ricamino country di Jeremiah Junction

              
A presto
             Susanna