Un pettirosso è volato via da qui, per raggiungere una mia cara amica.
Invero questo uccellino paffutello era pronto già da un po' ed aspettava soltanto di trovare la giusta cornice che lo accogliesse. Mi sono innamorata di questo
Winter robin di
The little stitcher ed ho deciso che lo avrei ricamato per la mia amica.
Solo che . . . sarebbe dovuto partire un pochino prima, per il suo compleanno ma il mio personale Mastro Geppetto ha lavorato a lungo sulla cornice.
Anzi, vi racconto in dettaglio com'è andata.
C'era una volta un'antica tavola di pioppo, reperita nella casa di campagna, buttata tra la legna da ardere e tutta sporca di gesso e polvere.
Mastro Geppetto mi ha detto che lavorandola ne sarebbe venuto fuori qualcosa di interessante.
Ed ecco materializzarsi una cornice, che può stare poggiata su un piano/mensola o attaccata al muro. Una forma strana, irregolare che di primo acchito non garbava immediatamente all'ingegnere-artigiano-falegname, poi invece gli è piaciuta proprio per la foggia originale che lui stesso aveva ottenuto.
E giù di olio di gomito: sfrega, leviga, arrotonda i bordi.
Ricava manualmente, con l'aiuto di una fresa, la sede per porre il ricamo e poi ancora cera a volontà, quella d'api.
E rimuovila e rimetti ancora cera.
E lasciala all'aria e al sole, per asciugarsi bene e far svanire il forte odore.
Già si poteva intravedere l'effetto finale.
Insomma alla mia amica è piaciuta.
Qui nella nostra casa i pettirosso sono benvenuti ovunque: su una bella tazza di ceramica per una tisana.
In giardino, poi, accanto ai già noti gufi e civette di terracotta, quando metto le briciole di pane è un azzuffarsi continuo.
E tra i vari uccellini non manca mai qualche pettirosso.
Vi saluto augurandovi un lieto fine settimana d'autunno e nella serata di San Martino qui si gusteranno caldarroste e vino nuovo, davanti al focolare scoppiettante.
Alla prossima
Susanna