Finalmente riesco a riportarvi le forti emozioni che mi ha dato la splendida mostra
"Da Guercino a Caravaggio", vista a Roma lo scorso fine settimana, presso Palazzo Barberini.
Che dire? Un vero godimento per gli occhi e per l'anima.
Si rimane rapiti ed estasiati di fronte a tanta bellezza e mi ha colpito soprattutto poter ammirare questi capolavori così da vicino, vivendo una situazione di piacevolissima solitudine davanti alle opere: un rapporto unico e diretto che definirei privilegiato. Avevamo prenotato online la visita e praticamente in serata non c'era quasi nessuno, è stata una sorta di colloquio intimo con quei gioielli. Meraviglioso davvero, vi invito caldamente a goderne se potete, perchè...non si può rimanere insensibili al cospetto di tutto ciò.
 |
Venere, Marte e Amore - Guercino |
 |
Madonna del Passero - Guercino |
E' stato proprio un pomeriggio speciale, come non accadeva da tanto, in compagnia del mio fratellone e di mio nipote, a spasso per una Roma smagliante, già in odore di Natale e vestita di luci fantastiche. Purtroppo le foto scattate con il cellulare rimarranno nella memoria del telefono, infatti sono giorni che litigo con il programma Zune che non mi consente più di trasferirle sul pc. E allora vittima di questa congiura, non mi rimane che mostrarvi poche foto prese fugacemente con la piccola Nikon, amica di sempre.

La cena poi, nel ristorante cinese nei pressi del Quirinale: una vera chicca. Si tratta di un locale di quelli "seri", non improvvisati e presso il quale andavamo già 35 anni fa
(ma dai, tutto questo tempo?) con il mio adorato padre. Le pietanze non hanno quel sapore omologato per cui mangi una cosa e deduci cosa sia, solo dal nome sul menù, in genere i piatti simili-cinesi hanno tutti quell'odore e gusto di olio fritto e di soia ovunque. Macchè. Qui il pollo con bambù è tenerissimo ed i funghi sono consistenti e gelatinosi, il riso non è di gomma, Il maiale in agrodolce è speciale, la zuppa agropiccante amabilmente densa e non mera brodaglia. Involtini primavera con pasta sfoglia croccante e ripieni di verdure fragranti. Ma il piacere è stato soprattutto tornare in un ambiente familiare con tanti bei ricordi.

Solo 36 ore nella mia bella Roma, ma intense. Il tempo di prendere qualche decorazione per la tavola del prossimo Natale e alcune prelibatezze tipicamente romane che qui nelle Marche non trovo facilmente: le TELLINE e le PUNTARELLE.
Intanto in una padella capiente si soffrigge aglio tritato con pomodoro a pezzi, io ho usato i pelati in scatola sgocciolati, sale e peperoncino e cottura veloce e breve, spolverata di prezzemolo mentre gli spaghetti cuociono. Ho provato quelli "scanalati" della Voiello, molto buoni. Scolati al dente si tuffano nella padella con il sugo, cui si saranno unite le profumate telline e il loro liquido di cottura. Alcune private delle valve ma è appetitoso anche mangiarle dal guscio.
Le PUNTARELLE invece sono germogli di insalata catalogna che vengono tagliati in strisce lunghe e sottili, messe in acqua molto fredda affinchè si arriccino e poi si gustano crude, condite con un'emulsione di olio, aglio, aceto, pepe nero e filetti di acciughe (o pasta di acciughe) Sicuramente un sapore robusto ma molto gradevole.
Post lunghissimo, è ora di chiuderlo e comunque rimango in tema "Goduria per gli occhi" infatti è appena giunto un pacchetto da Casa Cenina ed oplà: saltano fuori altre gioie per una che ha la passione delle crocette:

tagli di lino sfumati, cotonina fantasia, una lavagnetta magnetica per tenere lo schema del ricamo in corso, qualche ricamino per addobbo natalizio che presumo ormai realizzerò per il Natale 2015 ed altro che non posso anticipare.
E qui a sinistra il regalo ricevuto da Daniela, cara amica toscana che vive in Francia: forbici preziose ed ornamento natalizio fatto all'uncinetto.
Grazie Dany :)
Buon fine settimana
Susanna