Quando è possibile, ho la grandissima fortuna di potermi recare nel nostro uliveto, lontano da ogni clamore superfluo e posso stare con me stessa e raccogliere le idee nell'assoluto silenzio. Anzi, invero i suoni sono tanti ma naturali e perciò cullano la mente, disintossicandomi.
All'orizzonte svetta la catena imbiancata dei Monti Sibillini. C'è una tranquillità, tutt'intorno, che quasi sconcerta, abituati come siamo all'inquinamento acustico in casa e in città.
Mentre i miei figlioli potano con cura gli ulivi, mi godo i meravigliosi colori prorompenti della primavera che scalpita, impaziente di adornare terra e cespugli con bacche e fiori.


Il cielo azzurro terso, la vividezza del panorama in cui sono immersa mi consente di apprezzare anche il disco rotondo e bianco della luna piena, qui in realtà appare piccino accanto alla cima del cipresso.
Fiorellini a profusione: bellissimi anche se spontanei e rustici.
Le api operose, fanno diligentemente il loro utilissimo lavoro. E il brusio è piacevole.

E' ora di lasciare l'uliveto e la sua tranquillità.
In qualche modo, seppur solo virtualmente, vi siete sottratti all'obbligo della reclusione delle varie zone rosse e siete stati con me, a spasso per questa riposante campagna.
E a casa preparo ancora un po' della particolare marmellata di fragole e viole
Ingredienti: fragole, viole, aceto balsamico, radice di zenzero e zucchero di canna.
Ho scritto questo post con foto scattate sotto un caldo sole primaverile.
Lo pubblico mentre fuori cadono lievi fiocchi di neve.
Primavera bizzarra. A presto
Susanna