Sono riuscita a convincere mia madre, durante la mia ultima visita a Roma, a tirar fuori lo scatolone dove abbiamo riposto, ormai molti anni fa, tutti i personaggi del presepe della mia infanzia.
Lei era reticente a farlo, perchè rispolverare dolci memorie le procurava, e così è stato, un' indiscutibile malinconia, ricordando i tempi in cui era presente e partecipe il pater familias, suo marito e mio padre, da sempre fulcro di tutte le feste.
Infatti pur abitando lontano ed avendo ognuno di noi tre figlioli impegni e prole, ogni anno ci si ritrovava assieme per festeggiare degnamente un momento così significativo per la nostra famiglia.
Ho fotografato i singoli personaggi del presepe della mia fanciullezza, non nascondendovi di temere di apparire nostalgica e un tantino patetica, ma soprattutto consapevole che il fascino di queste statuine sia esclusivamente legato appunto ai miei teneri ricordi disincantati, piuttosto che ad una reale bellezza.

Tuttavia vi invito a notare il prezzo appuntato a pennarello dal negoziante: lire 200 e l'orgoglioso Made in Italy.
Le figure infatti non sono certamente cinesi, nè fatte in plastica ma di terracotta e dipinte a mano.
Puntualmente prima di ogni Natale ci recavamo in un emporio che fungeva da spaccio di vernici, cartoleria, tabaccaio, casalinghi e chi più ne ha più ne metta ed accrescevamo la collezione dei pupetti del presepe.
Quest'ultimo veniva realizzato su una tavola di legno e corredato di tutto ciò che occorreva perchè pulsasse di vita: lucine nelle case di cartapesta, terreno con ciotoli e muschio vero, carta crespa marrone per le montagne e cielo stellato, specchietti da borsa per mini laghetti vicino al mulino ad acqua ed al pastore con pecorelle sul ponticello.


Ogni anno il Bambin Gesù veniva portato alla benedizione dell'Angelus in Piazza San Pietro, la domenica di Avvento e sappiate che questo Bambinello ha goduto delle consacrazioni di Giovanni XXIII°, di Paolo VI° e di Giovanni Paolo II° dunque ne ha vissuti di eventi.
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Il primo presepe di casa mia:
ero ancora in fasce! |
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Sacra Famiglia di solo.... quarant'anni fa |
Ora vi faccio vedere qualche immagine di altre statuine, più o meno presentabili. Però tenete sempre presente ciò che vi ho anticipato: per me è precipuo il valore affettivo su quello puramente estetico, dunque mi appaiono tutte meravigliose.
C'era uno studio molto infantile sulla collocazione dei personaggi più o meno in prossimità della capanna. Ognuno di noi tre fratelli aveva i suoi preferiti e ciascuno cercava di mettere i propri in primo piano: una vera ressa. Crescendo siamo riusciti a comprendere meglio la prospettiva e ponevamo i pupazzetti più piccoli in lontananza e quelli appoggiati a staccionate di lato, quelli con offerte a Gesù davanti.
Man mano che tiravo fuori dalla scatola e scartavo le statuine avvolte nella carta velina, provavo una sottile gioia intima nel ritrovarle proprio come le avevo lasciate, qualcuna con inevitabili crepe del tempo, ma belle lisce al tatto, levigate e consistenti come peso. L'odore di muschio appassito ed ormai secco, misto a quello di chiuso e di stantìo, sottolineavano ancor di più quanto fossero antiquati i personaggi che riportavo alla luce.
Mi sono sentita proprio un' archeologa.
E riflettevo anche sul fatto che alcuni di quei mestieri incarnati nei soggetti, certamente sono sconosciuti alla gioventù attuale: il ciabattino, l'acquaiolo, il fabbro, il panettiere, il pescatore, la lavandaia, la nonnina che fa la calza, lo zampognaro.


Questo uomo che offre le uova poste nel suo cappello, era proprio il mio personaggio preferito, insieme alla donnina dall'abito marrone e fazzoletto in testa, che suona la fisarmonica appoggiata ad una staccionata di legno.
A noi bimbi i giocattoli li portava la Befana, più che Babbo Natale.
Era una vera letizia avere finalmente il gioco desiderato e chiesto. Spesso poi concludevamo la giornata con una passeggiata nella splendida Piazza Navona, gremita di bancarelle piene di dolciumi e ci compravano nuvole di appiccicoso zucchero filato, mandorle glassate e carbone dolce. Poi c'era l'immancabile classica giostra con i cavallucci, ma soprattutto un'esplosione di tanti colori, musica ed i suonatori di zampogna. Finchè ho potuto, ho portato anche i miei figlioli in questa meravigliosa Piazza, per l'Epifania.
I Re Magi sono ormai arrivati a destinazione .
E' giunto quindi il momento di congedarmi, spero di non avervi tediato, esagerando con i ricordi.
L'Epifania tutte le feste porta via.
Ancora Buon Anno a voi tutti.
Susanna