E già, è proprio così. Si assiste ovunque alla medesima situazione: siamo passati dall'estate precoce (piuttosto che primavera inoltrata) ad una recrudescenza dell'inverno, con neve sulle cime, temperatura gelida, di nuovo maglioni e piumini e la sera focolare acceso.
Povere piante, già fiorite e predisposte per i futuri frutti.
![]() |
Ciliegio giapponese visto dalla finestra della camera da letto |
Intorno casa bei cespugli fioriti e dalle tinte accese

La lavanda, dalle foglie vellutate cineree e dai bellissimi fiori viola polputi, che emanano un profumo inebriante
Nei vasi sulla finestra della cucina, ancora primule, ciclamini e piccoli narcisi gialli
Una bella passeggiata nell'uliveto, quando l'aria era ancora mite
![]() |
Una grande quercia e all'orizzonte la catena dei Monti Sibillini |
Con l'ausilio di Domitilla che ispezionava l'operazione, ho raccolto le odorose e delicate violette spontanee, per realizzare la mia solita confettura di fragole, viole, aceto balsamico, zucchero di canna e radice di zenzero fresco



Appunto come dicevo, le cime dei monti sono imbiancate, in questo momento piovono goccioloni ghiacci. Domitilla non si smentisce, concedendosi lunghi pisolini al calduccio.
E ci godiamo ancora il tepore del focolare scoppiettante.
Un caro saluto a voi che verrete a trovarmi e buon "ponte lungo" a chi potrà partire