sabato 15 ottobre 2016

Scherzi della Natura

Autunno. I colori dorati e caldi hanno preso il sopravvento ed anche nel mio giardino il verde estivo è virato nelle sfumature ambrate dell'arancio. Adoro questa stagione, ormai lo sapete.



Nell'orto, che quest'anno ho decisamente trascurato, è tornato a crescere spontaneo il profumatissimo finocchio selvatico che utilizzo con grande piacere, congelando i semini per le insalate o per condire le olive nere.

Anche la borragine ha una moltitudine di fiori indaco e le foglie sono così vellutate, sono adatte ad una frittatina, o con la pastella, croccanti. 




Le ortensie quasi avvizzite, nelle notti scorse abbiamo raggiunto temperature decisamente invernali, hanno assunto anch'esse il colore rosa antico.  L'erica fa bella mostra di sé sulla finestra della mia cucina accanto al basilico ancora odoroso ma ormai ingiallito.

 

                   
Insomma, ma se tutto è così fiabesco, perchè parlare di "scherzi della Natura?"  Ecco il mio disappunto ma sarebbe più proprio parlare di avvilimento: sarebbe stata quasi ora di cogliere le nostre olive ma quest'anno non sarà possibile, pur avendone prodotte moltissime i nostri giovani ulivi. 


Ho avuto sempre poca simpatia per le mosche, anzi le detesto, le trovo inutili, moleste, fastidiose, sporche quando si posano sui cibi. Si insomma sono insetti che mi irritano con il loro ronzio improvviso, magari dritte dritte nelle orecchie.
Ebbene la mosca olearia ha impestato anche il nostro uliveto, purtroppo un danno immenso che ha vanificato tutto il raccolto, rendendo impossibile godere di un buon olio biologico. E non potendo usare insetticidi non ci resta che...piangere.

Ecco come sono ridotte queste belle e polpute olive. Un disastro che ha colpito un pò tutta la produzione olearia italiana ma questo è proprio il caso in cui non si può dire mal comune, mezzo gaudio.  E dunque si procederà presto con la potatura e la concimazione organica delle piante. In realtà un metodo rispettoso dei dettami dell'agricoltura biologica ci sarebbe: attaccare ad ogni pianta una bottiglia di plastica forata, con dentro miele ed aceto. Il primo attira le mosche ed il secondo le fa morire. Il problema è che gli ulivi sono circa mille, operazione impossibile e costosa (troppo miele) e poi verrebbero attratte anche le api. Ed è assolutamente impensabile far perire queste preziosissime impollinatrici.

Noi abbiamo ripreso ad accendere il camino ed è una gioia per gli occhi e per il cuore.
Bene, auguro a tutti voi che verrete a farmi visita, un sereno fine settimana d'autunno e troverete buone castagne  arrostite, accompagnate da un sorso di vino rosso.

A presto    Susanna