Si avvertono nell'aria i primi indizi che suggeriscono che l'estate, PURTROPPO (cercherò di farmene una ragione) si sta congedando da noi.
L'altra sera ho potuto gustare una calda vellutata di zucchine e patate, stirare a lungo senza patire troppo e mettere la copertina di piqué sopra alle lenzuola di lino leggerissime, con cui ho dormito finora.
Ma poi in realtà sono segnali davvero timidi e confusi.
In questi giorni infatti, la pioggia battente in modo impetuoso e con veemenza si alterna repentinamente al sole che occhieggia tra le nubi ed addirittura torna a scottare sulla pelle.
Pare più marzo che fine agosto.
Questo mi consente ancora di bere in santa pace, su una sdraio, una bevanda tipicamente estiva che mi piace assai: passata di pomodoro con chicchi di sale, spolverata di pepe nero, cubetti di ghiaccio e basilico fresco. E nel frattempo posso dedicarmi un pochino al ricamo, non necessariamente nel cuore della notte, come faccio sempre.
Ma poi improvvisamente il cielo si oscura, davvero nel giro di dieci minuti il sole è un ricordo lontano, tuona: meglio levare le tende, non sia mai qualche fulmine voglia venire a farmi visita.
Il tempo di rientrare in casa: goccioloni pesanti che rimbalzano sui mattoncini e nell'aria si avverte quel tipico odore di ozono che si accompagna al temporale, misto al profumo della terra e dell'erba bagnate.
Poi pioggia copiosa per un attimo.
E come tutto è iniziato, tutto torna immoto, tranquillo, rimane vapore diffuso ed il sole filtra nuovamente tra le nubi.
In lontananza si delinea un bellissimo arcobaleno che ho fotografato dai tetti.
Trovo però che le mie ortensie siano splendide anche in questa veste dai colori già autunnali.
A presto, un saluto a voi tutti
Susanna