Non ci posso credere. Riesco a stupirmi da sola: io che arrivo ad invocare l'estate? Una come me che ama le foglie crepitanti cadute dagli alberi e i colori caldi dell'autunno, il bianco e l'odore della neve gelida... son qui a chiedere a gran voce che si palesi finalmente l'estate?
Già, proprio così.
Ieri ho appena fatto in tempo a fotografare "...il verde melograno da' bei vermigli fior, nel muto orto solingo, rinverdì tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor..."
Ho un gran bisogno di normalità, non è piacevole rimettere sul letto la trapunta leggera, riposta da poco nell'armadio. E che rabbia, ora che finalmente mi ero decisa a lavare, profumare ed imbustare il tutto per riprenderla tra qualche mese.
Però ieri mattina poco dopo le 6 indossavo un maglioncino di lana a maniche lunghe.
Freddo e voglia di calore sulla pelle.
Se continua così veramente tornerò ad accendere il focolare, la sera.
Ma siamo a fine giugno. Davvero improponibile.
E nel giardino nuove tenere roselline sbocciano
Anche le ortensie hanno ripreso a fiorire splendide e vigorose.
Per non parlare dei grandi cespugli fitti di ginestre, ai bordi della stradina che porta a casa mia: sono un'esplosione di colore giallo intenso con una miriade di fiorellini che emanano un profumo persistente.
Ma una pioggia incalzante, spesso anche violenta e fredda, viene giù da ieri sera e continua imperterrita, tuttora.
Bene, vorrà dire che riprendere in mano un ricamo natalizio lasciato in sospeso da troppo tempo ormai, e che un'amica paziente deve ancora ricevere da me, non sarà poi così impresa impossibile da terminare.
Un saluto, a presto
Susanna