venerdì 29 aprile 2011

Riflessi di fine aprile

E' piuttosto caldo: via il piumino, oggi  indosso una giacca leggera. Gli uccellini cinguettano chiassosi nel mio giardino e si azzuffano intorno alle mollichine di pane. Turbinio di suoni ed esplosione di colori sgargianti.  


  
 La fuchsia torna a fiorire  rigogliosa                                                  

Le viole nascono spontanee tra le zolle del prato, qualcuna invece la metto di nuovo in vaso e lo stesso faccio con i gerani dal rosso acceso.




 Poi ci sono le stagionali che rispuntano puntualmente, ogni primavera.

         
 





Queste delicate roselline gialle sono piccolissime e prive di spine. Anche le siepi si rimpolpano e quelle che vedete qui sopra,   fanno dei fiori bianchi bellissimi, simili alle ortensie.   



Inoltre c'è il glicine, con la sua cascata esuberante di petali lilla, il mio colore preferito, fino al viola sfumato. Ma anche le siepi di berberys e di photinia, che di nuovo attirano le api e le farfalle, con quei fiori bianchi a grappoli.




  Questo è un ricamo che feci qualche anno fa, di un giardino all'italiana


Brusco e repentino cambio di clima: fa freddo, temporale improvviso, i fiori smaglianti rosa, della magnolia giapponese, si stagliano contro il cielo plumbeo, mentre le foglie delle piante di rose catturano le tante goccioline di pioggia spruzzate.




... e stasera... ho riacceso il camino.

Buon fine settimana 

Susanna Cerere

 

giovedì 21 aprile 2011

Serena Pasqua

Ed è arrivata anche la Pasqua.

Con  l' abituale irrefrenabile susseguirsi delle stagioni e delle feste (caspita: ma non è da poco che ho messo via gli ornamenti natalizi?) siamo già a Pasqua.
Un' altra delle poche cose che mi rendono la primavera più accettabile.

Sarò prosaica, scusatemi, ma non considerando in questa sede l'aspetto ascetico e mistico di tale essenziale ricorrenza cristiana, desidero soffermarmi su una tradizione che mi ha accompagnato sin da piccina e che scandiva appunto la suddetta festività.

In particolare la mattina di Pasqua era consuetudine nella nostra casa romana, fare una colazione molto ricca ed elaborata, che contemplava sia pietanze dolci che salate.
Ovviamente nei giorni precedenti si rispolverava il vecchio libro di ricette della mia nonna siciliana con  la tipica torta pasquale che, secondo mio padre, non veniva mai come quella che realizzava sua madre ma che puntualmente ci impegnava tutti nella preparazione, per avvicinarci il più possibile al gusto ed al sapore da lui ricordato.

Solo ora  ho compreso, da donna adulta, un aspetto fondamentale: era un eccezionale sapore di infanzia.

Irripetibile.  Fantasticato.   Idealizzato.  Impossibile da ri-creare identico.

Infatti andava a far parte della memoria percettiva che  rimane dentro,  in ognuno di noi e dà,  in qualche modo, una certa sicurezza e conforto.  
Quando poi mi sono trasferita nelle verdi Marche ho continuato a proporre la colazione pasquale tradizionale, aggiungendo anche elementi caratteristici di questa regione.

Dunque essa prevede la classica torta dolce con i granellini di zucchero colorati, la colomba, la cioccolata possibilmente fondente delle uova di Pasqua, le mitiche pecorelle di zucchero puro, il tutto accompagnato armoniosamente dal sapido delle uova sode, del salame a lardellini grandi, della pizza al formaggio con il pepe nero, dell 'aromatica gustosa frittatina con la mentuccia.

E secondo voi... come si arriva al pranzo costituito dalle classiche lasagne rosse e quelle bianche ai carciofi, dall'agnello al forno con le patate?

                                                                     Immagine tratta dal web

Auguro a tutti voi che passerete a farmi visita, di trascorrere una serena Pasqua in famiglia, o con le persone che amate di più.

Un abbraccio
                         Susanna Cerere   

domenica 17 aprile 2011

Una giapponesina tintinnante



Poco tempo fa ho partecipato al Blog Candy della mia cara amica Bruna e per la prima volta ho vinto! Ho così avuto il piacere di ricevere una bella busta gialla cicciotta che conteneva questa deliziosa giapponesina tintinnante (è un peccato non possiate ascoltare il suono cristallino che produce al minimo soffio d'aria)  oltre a vari filtri di thè della marca che prediligo ed un bellissimo bigliettino dipinto.


Infatti Bruna è una vera artista che spazia dalla pittura alle arti più creative, lei si dedica anche al suo piccolo B&B a Castiglione del Lago, sul Trasimeno e se voleste  fare una bella passeggiata da quelle parti, potete andare a trovarla.

Grazie Bruna per il premio che mi hai assegnato, davvero gradito proprio  perchè hai indovinato il mio gusto, forse non sai che sono sempre stata affascinata dal mondo orientale.
Per la filosofia che lo pervade, per la magia delle tradizioni, per il silenzio, la gestualità, il profondo rispetto ed il senso dell'onore, per gli autori di opere significative e che fanno riflettere, per il fruscio e l'impalpabilità delle sete colorate delle vesti tipiche.

Nella mia casa ho un angolo dedicato alla Cina antica, con una cassapanca di ceralacca nera, impreziosita da  figure di madreperla, che ha solo una settantina d'anni e nella quale è riposta la biancheria del corredo che era di mia nonna e poi di mia madre. Cose pregiate che uso con parsimonia ma che ogni tanto però mi piace tirar fuori.

Ho delle porcellane d'epoca regalatemi da una zia che visse decenni in oriente, uno splendido kimono di seta cruda che indosso volentieri soprattutto in estate e  delle bamboline di tutti i continenti, prese proprio per me, in previsione della mia imminente nascita,  sempre da questa cara zia di cui porto il nome, Susanna.



Ma avrò ancora modo di parlarvi delle mie svariate e curiose collezioni:  tazze di tutte le fogge,  bamboline di cinquant'anni fa, salvadanai,  vassoi,  utensili d'epoca.


lunedì 11 aprile 2011

Fiabe, ricamate e lette

"Mi è sempre piaciuto il deserto.
Ci si siede su una duna di sabbia.
Non si vede nulla.
Non si sente nulla.
E tuttavia qualcosa risplende nel silenzio"


(da "Il Piccolo Principe"- Antoine De Saint-Exupéry)


Adoro "Il Piccolo Principe" , una fiaba che è poesia pura:  l' ho letta ai miei figlioli sin da piccoli e l'apprezzo ancora oggi,  per il significato dell ' amicizia e dell ' amore, il senso della vita che comunica mirabilmente al lettore,  sia esso bimbo o adulto.


Mi piace abbinare un libro a me caro, a questo ricamo che sto facendo insieme ad altre amiche e che, man mano che cresce, mi conquista sempre più.

Ecco allora  i miei progressi nel SAL Fiabe di Parolin: quando si prende in mano tela ed ago,  è praticamente impossibile non fare meno di due tappe previste dal piano di lavoro, studiato con scrupolo da Ros e da  noi tutte anticipato puntualmente.

Sto utilizzando un' aida avorio 64 count, Permin of Copenhagen e contemporanemeante due tipi di filati il Retos d'Alsace sfumato ed il  Ritorto Fiorentino.  Mi sembra si abbinino bene.




Sempre da "Il Piccolo Principe" un' altra perla:

"Non si vede bene che con il cuore. L' essenziale è invisibile agli occhi"


E per concludere. . . . .

" Tutti i grandi sono stati bambini una volta.
(Ma pochi se ne ricordano)"

giovedì 7 aprile 2011

Voglia di colore

La primavera mi porta anche tanta irrequietezza. Ed allora vorrei fare tante cose ma contemporaneamente mi assalgono  una certa pigrizia ed indolenza, così sublimo con acquisti compulsivi.
Non posso recarmi alla Festa del Ricamo di Casa Cenina presso Arezzo, dunque mi sono abbandonata a spesucce on line.

Ecco cosa ho preso nei mei ultimi due ordini.
Vari schemi che mi piacevano e pur andando incontro all'estate non ho resistito a qualcosa con neve.....


Questo segnalibro con tigre devo assolutamente realizzarlo per     
l' imminente compleanno di  Fabio che ama i libri ed i felini. 

E poi cotonine americane coloratissime e a tema primaverile/pasquale.
Mettono allegria solo a vederle.


         
                  




                                            
 

            


Ancora vari tagli di aida avorio, moka e marmorizzata, poi su consiglio di un'amica che mi suggerisce da tempo di approcciare con il temuto lino,  ho preso anche della Lugana Evenweave 25ct. - Vintage Dune, infine  alcuni piccoli scampoli di tela jouy che cercavo da tempo; bottoni in madreperla, filati Atalie e Crescent Colours e i famosi aghi Sajou, che servono sempre a noi Ricamine.

Che dite, può bastare?  : )




domenica 3 aprile 2011

Radici - Parte seconda

Avevo iniziato a mostrarvi le foto antiche della mia famiglia in una giornata uggiosa. Oggi invece è una splendida mattinata di primavera, con la natura rigogliosa che riprende possesso dei suoi fiori e delle gemme, gli uccellini che cinguettano e la luce esagerata, eccessiva per il mio essere divenuta fotofobica.

Dunque è il clima ideale per portarvi a fare una gita al mare... ma siamo a metà degli anni 30. Precisamente si tratta del litorale romano, Ostia (dove sono nata e vissuta) e queste immagini ritraggono la mia nonna materna Luigia, (dicono le somigli) ancora molto giovane, pur essendo già madre di Rosa, la mia mamma e che scherza in acqua con la combriccola spensierata di sorelle, fratelli e consorti, nei loro castigatissimi e presumo oltremodo scomodi,  costumi da bagno dell'epoca.


E desidero ricordare anche in questa occasione i loro nomi, così desueti ormai ma spiccatamente  italiani: Luigia e le sue sorelle Isolina e Zelinda.
I loro  rispettivi sposi Alfredo, Mauro e Pietro. Quindi la mia mamma Rosa ed Ivana, sua cugina.



Poi ci sono anche Elio e Dante, ragazzi che a soli diciotto anni sono morti in Africa, per una delle detestabili, inutili, idiote guerre che noi "civili" continuiamo ancor oggi a fare, con l'assurdo pretesto di.... portare pace e democrazia (e qui mi fermo che è meglio!)

Che bella gioventù  però,  eh?

Quello che mi affascina di queste foto è la percezione di  finezza  e di una bellezza elegante,  così antica nei loro tratti e posture... pur essendo però persone di estrazione sociale popolana ed umile.


Ultime  immagini che ritraggono  il ramo marchigiano del nostro albero genealogico,  da parte di mio marito.

Ecco il bisnonno Gervasio in divisa, anche lui ha servito due volte la Patria ma con una sorte più benevola,  per fortuna.


E costoro sono Regina e Crescentino: ditemi se lui ha nulla da invidiare al giovane Leonardo Di Caprio in Titanic.


Un caro saluto a tutti coloro che passeranno a trovarmi in questa bellissima giornata di primavera
                                                           SusannaCerere